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Nelle tre indagini presentate in questo volume l'inossidabile Poirot, l'investigatore belga dagli inconfondibili baffetti nato nel 1920 dalla penna di Agatha Christie, si trova a fare i conti con un mistero che anche per le sue infallibili "celluline grigie", forse, non ha soluzione: quello del sottile fascino femminile. La celebre attrice Jane Wilkinson, protagonista di "Se morisse mio marito", è sospettata di aver ucciso il suo consorte, il vizioso Lord Edgware. Eppure, con l'aiuto dello stesso Poirot, aveva appena ottenuto il consenso al divorzio. Inoltre la sera del delitto si trovava in tutt'altro luogo, come possono confermare molti testimoni. Tutto fa pensare che sia vittima di un'abilissima macchinazione. La seconda lemme fatale" è Elinor Carlisle che, nella "Parola alla difesa", sembra essere l'unica possibile colpevole dell'omicidio di Mary Gerrard, una ragazza di campagna straordinariamente bella e dolce, prediletta della ricca zia Laura, che forse intendeva farne la sua erede. Nel "Ritratto di Elsa Greer" Caroline Crale viene accusata di aver ucciso il marito, il geniale pittore Amyas, che stava per lasciarla, ammaliato da una giovanissima e procace modella. Ritenuta colpevole, incarcerata, Caroline muore in prigione senza aver neppure tentato di dimostrare la propria innocenza. Quale segreto ha portato per sempre con sé?